Otto Fenichel fu una personalità eccezionale, un uomo di grandissima intelligenza, di vasta cultura e una presenza di prim’ordine sulla scena della psicoanalisi, in cui vedeva una potente forza capace di creare un mondo nuovo.
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Nato nel 1897, rappresenta in modo eminente la cultura della borghesia ebrea viennese al volgere del secolo, un mondo che era destinato a soccombere rapidamente sotto i colpi della guerra e della crisi economica. Chi lo conobbe ricorda la sua prodigiosa capacità di lavoro, la memoria fotografica, l’intelletto tagliente, la piccola mania di annotare con cura tutti i libri che leggeva o gli eventi culturali ai quali assisteva, il sottile senso dell’umorismo, la disponibilità ad ascoltare chiunque e a dissentire da chiunque, Freud compreso. Da oltre cinquant’anni il suo capolavoro, il Trattato di psicoanalisi, pubblicato nel dicembre del 1945, un mese prima della sua morte, avvenuta a soli 48 anni, costituisce una summa ineguagliata delle conoscenze psicoanalitiche strettamente freudiane. Con la sua biografia di 1646 voci, un indice analitico che occupa quaranta pagine, una struttura solida e compatta che consente una trattazione sistematica, esauriente e profonda di tutti i temi, Fenichel ha creato un’opera che nessun autore, da solo, potrebbe mai pensare di riscrivere, e che per questo si è rivelata uno strumento didattico letteralmente insostituibile.
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Monografia
Descrizione
*Trattato di psicoanalisi delle nevrosi e delle psicosi / Otto Fenichel Roma : Astrolabio, 1951 794 p. ; 21 cm