Con L’immagine-tempo, dopo L’immagine-movimento, Gilles Deleuze prosegue la sua rifondazione del pensiero sul cinema, pervenendo anzi a una ridefinizione dell’essenza della settima arte.
[...]
La teoria per lui non si fonda sul cinema ma sui concetti da questo suscitati, e Deleuze tratta i grandi registi come i pittori o i musicisti: autori che parlano meglio di altri di quello che fanno, tramutandosi così in filosofi, anche se Hawks non voleva teorie e Godard finge di disprezzarle. Secondo Deleuze sono proprio i concetti del cinema e non le teorie a creare l’unicità della settima arte ed è per questo che non bisogna chiedersi “che cos’è il cinema?”, ma “che cos’è la filosofia?”. Da questa nuova pratica delle immagini e dei segni che è il cinema, ecco nascere allora una sindrome personale che prende corpo come visione del mondo. E libro di analisi L’immagine-tempo si trasforma sotto i nostri occhi in “libro di gaia scienza”
Find it at
Details
Testo a stampa (moderno)
Monographs
Description
2: L'*immagine-tempo / Gilles Deleuze ; traduzione di Liliana Rampello. - Nuova ed. italiana Torino : Einaudi, 2017 VII, 343 p. ; 21 cm