"Mi han detto che la tua casa è dove sei tu. Ci ho provato ma non sempre ci riesco". Gli inglesi avevano promesso uno stato ebraico in terra d'Israele e, nel 1948, esaudirono la promessa senza, come mi si dice, "consultare la sposa". Se ne tornarono a casa loro lasciando due popoli in lotta l'uno contro l'altro, l'uno rafforzato, l'altro indebolito.
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L'uno ha portato via "legalmente" all'altro ciò che era suo - la casa, la terra, il giardino, il mare, i mercati affollati, il letto dei fiumi, i siti archeologici. Tutto. Suad Amiry racconta questa perdita, ma soprattutto la perdita delle case, con dentro le loro anime. Racconta cosa succede a chi torna semplicemente a visitare i luoghi in cui sono nati genitori e nonni. Racconta di come, nel 1968, l'architetto Andoni sta per tornare nella casa che ha progettato e costruito, il "suo gioiello" e scopre in tribunale di non poterlo fare in quanto "proprietario assente", assente e presente. Racconta di Huda che preferisce la cella alla condanna di non rientrare nella casa dei genitori. Racconta, senza sfiorare mai il lamento, storie che spaccano il cuore e racconta, con grazia e humour, la vita che contenevano quelle case che ora i nuovi occupanti difendono con ruvida e ottusa protervia.
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Monografia
Descrizione
*Golda ha dormito qui / Suad Amiry Milano : Feltrinelli, 2013 219 p. : ill. ; 22 cm