Illuminare Pasquale Festa Campanile con Schnitzler e Gozzano, usare Panofsky per analizzare la pseudo-soggettiva di una mosca in Reazione a catena di Mario Bava, leggere Non sì sevizia un pape-rìno di Lucio Fulci come il film sulla fine della civiltà contadina che Pasolini non ha mai girato. Tanto fanno, Andrea Pergolari e Guido Vitiello, in questo aureo libretto.
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Ma non sono cinefili snob o accademici in vena di sfoggio. Il loro scopo non è nobilitare i film che amano. Tali film, infatti (da Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno di Luciano Salce a Gran bollito di Bolognini), non ne hanno bisogno. Sono già nobili. Solo che non se ne è accorto quasi nessuno. I tanti che li hanno apprezzati, spesso, l'hanno fatto con un misto di senso di colpa e di esibizionismo trash (questo sì, snobistico). Pergolari e Vitiello, invece, sono l'anti-trash: non hanno bisogno di fìngersi meno intelligenti di quello che sono, di giocare basso per cercare il facile ammiccamento. E mostrano quanto sia ricca e complessa tutta una fetta di cinema italiano a torto considerato "minore", ma che è semmai medio, popolare e di genere. Un cinema che in parte coincide con la mai abbastanza elogiata commedia all'italiana, sistematicamente denigrata prima dagli ideologi e dai bacchettoni, e dopo dai fan della monnezza. Pergolari e Vitiello, inoltre, non parlano solo di piani-sequenza e montaggi eisensteiniani. In un libro di cinema, trovare citati josé Ortega y Gasset o Thomas Mann di fianco al ragionier Ugo Fan-tozzi è raro e fa bene. Nella barbarie che ci circonda, occorre essere sanamente démodé e coraggiosamente utopisti.
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*Ha visto il montaggio analogico? : ovvero dieci capolavori misconosciuti del cinema italiano minore scelti per la rieducazione del cinefilo snob / Andrea Pergolari, Guido Vitiello ; con una nota del committente, il megadirettore Guidobaldo Maria Ceccarelli S. Angelo in Formis : Lavieri, 2011 104 p. ; 23 cm