"La mostra antologica di Luigi Bertelli ben si sposa con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, un matrimonio silenzioso come lo era la sua pittura e la sua indole.
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Le grandi trasformazioni sociali, politiche, geografiche del periodo travolgono quel giovane figlio di un fattore di Caselle di San Lazzaro, al punto che entusiasta partecipa alla prima Esposizione Italiana di Firenze, la prima della neonata Italia, e poi con minore entusiasmo assiste quasi passivamente alle notevoli difficoltà di migliorare le condizioni che opprimevano in quel periodo coloro che lavoravano nell'agricoltura. Se penso alle vicissitudini passate da Bertelli, sia come uomo sia soprattutto come artista, non posso esimermi dal pensare che nell'arte non esistono "verdetti assoluti", perché non esistono criteri artistici assoluti. I critici che stabiliscono criteri assoluti sono malati di egoismo che hanno fatto una religione dei loro pregiudizi. Bertelli, favorevolmente recensito da Telemaco Signorini, stimato da Silvestro Lega, ben accolto da molti impressionisti a Parigi, nella sua Emilia e soprattutto nella sua Bologna non fu subito apprezzato e ammirato per la sua arte; anzi, all'inizio alcuni critici non lo vedevano di buon occhio, non riuscendo a comprendere i caratteri del suo stile: un'ansia irrefrenabile di bellezza e la ricerca di valori stu listici." (Gianarturo Borsari, Presidente Bologna per le Arti)
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Descrizione
*Luigi Bertelli (1832-1916) / [testi introduttivi di Francesco Arcangeli, Enrico Somare, Chiara Tinonin] Torino [etc.] : Allemandi, 2011 159 p. : ill. ; 29 cm
Note
Catalogo della mostra antologica tenuta a Bologna, Palazzo d'Accursio, 3 dicembre 2011-16 gennaio 2012 Sul dorso: 8