Nell'Ottocento, Milano divenne un singolare laboratorio di nuovi generi di stampa per le donne, destinati a venire a lungo ripresi e rielaborati, prima ancora che, con l'ingresso in campo delle aziende di Sonzogno, Garbini e Treves, i "giornali di mode e di famiglia", sull'onda del successo dell'illustrazione, giungessero a rappresentare un ramo fiorente di un'editoria in via di industrializzazione, dotato di robusti, stabili e regolari rapporti col mondo produttivo.
Il momento centrale di svolta coincise con gli anni Cinquanta, quando, nel clima segnato dalla reazione post-quarantottesca, il discorso sulla rappresentazione del femminile, sulla riforma dei costumi domestici, sulla gestione degli spazi e dei comportamenti privati e familiari, assunse una chiara valenza politica: moda, ricamo, educazione, intrattenimento, vennero prepotentemente investiti dalla ricerca di italianità, ma anche, al tempo stesso, da quella di nuove forme di comunicazione con un pubblico di lettrici sempre più vasto e composito. Dopo gli incerti esordi settecenteschi e le prime affermazioni conosciute tra età napoleonica e anni Trenta, il giornale di moda faceva ormai appello alle donne dei ceti medi: la ricerca fa luce su un percorso finora ignorato dalla storiografia italiana, studiando lo sviluppo di questo ramo dell'editoria e il linguaggio dei testi e delle immagini, attraverso il quale passò nell'Ottocento tanta parte della costruzione di una cultura di genere.
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Monografia
Descrizione
*Editori, lettrici e stampa di moda : giornali di moda e di famiglia a Milano dal Corriere delle dame agli editori dell'Italia unita / Silvia Franchini Milano : F. Angeli, 2002 335 p., \8! c. di tav. : ill. ; 23 cm.