Il lungo flusso degli esuli della Riforma italiana si conclude nel 1624 con la condanna postuma dell'arcivescovo di Spalato, il dalmata Marcantonio De Dominis. Fuggito in Inghilterra per scrivere trattati contro il potere temporale del papa, il prelato viene riaccolto dopo qualche anno dalla Chiesa di Roma, fino alla clamorosa riapertura del processo inquisitoriale.
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Il suo rogo sembra sancire la vittoria della dottrina e del disciplinamento tridenti-nò e la sconfìtta di istanze diffuse in tutta Europa: il giurisdizionalismo e il richiamo alla cristianità delle origini. Il volume ripercorre il viaggio di De Dominis alle radici dell'indifferentismo e della tolleranza, ricostruendo le tappe di una personale rivoluzione politico-ecclesiologica che fa coincidere l'ottimo governo con una monarchia edificata sul potere vescovile. La sua utopia, sottoposta a confronto diretto con le opere di Roberto Bellar-mino e di Paolo Sarpi, si presenta come sintesi del dibattito millenario che contrappone autorità spirituale e potere politico, auctoritas a potestas. Maltrattata da secoli di scorretta storiografìa, la figura dell'arcivescovo di Spalato suscita oggi rinnovato interesse, insieme con quelle di tanti personaggi dei quali l'accesso agli archivi dell'Inquisizione romana ha riaperto il caso.
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*Auctoritas e potestas : Marcantonio De Dominis fra l'inquisizione e Giacomo 1. / Eleonora Belligni Milano : F. Angeli, °2003! 288 p. ; 23 cm.