Considerata l'importanza capitale che avevano i lavori pubblici negli intenti del regime fascista, le storie dell'architettura italiana solitamente molto spazio dedicano al periodo tra le due guerre. L'architettura siciliana fa eccezione, perché normalmente è trascurata e non entra a far parte di alcuna storia. Questo volume dunque si prefigge innanzitutto di colmare una lacuna.
[...]
E rifugge programmaticamente dai regionalismi e dagli insularismi che pretendono di guardare sempre alla Sicilia e alle sue vicende come caso speciale: gli eventi, le tendenze, i progetti, i fabbricati e i disegni delle città entrano come parte nella storia più ampia dell'architettura italiana. Ciò non toglie rilievo alle specificità che Paola Barbera nella sua ricerca, in una vastità di fonti e di esempi, individua in una serie di caratteri generali. La mancanza innanzitutto di unitarietà regionale; l'assenza poi di una gerarchia, per cui, ad esempio, risulta impossibile parlare di una capitale siciliana su cui il regime ha concentrato i suoi sforzi costruttivi. In ultimo, il dato sorprendente della continuità sia con la gestione precedente dei lavori pubblici nell'età liberale che col periodo successivo dei primi anni della Repubblica.
Paola Barbera vive e lavora a Palermo dove svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Storia e Progetto nell'Architettura. All'architettura siciliana della prima metà del Novecento ha dedicato numerosi saggi e articoli.
Lo trovi in
Scheda
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Descrizione
*Architettura in Sicilia tra le due guerre / Paola Barbera Palermo : Sellerio, 2002 267 p., [8] p. di tav. : ill. ; 20 cm.